
«Merano deve restare viva e in sintonia con i suoi cittadini»
Colloquio estivo con Antonella Costanzo
Di Maren Schöpf
- Come preferisce l’estate a Merano?
Personalmente, passo l’estate a Merano camminando. Ho imparato ad amare le passeggiate, ad andare a piedi o in bicicletta. Mi piace frequentare il lido, amo la piscina. E adoro le lunghe serate d’estate, con un aperitivo lungo il fiume, semplicemente restando in città, godendomi il paesaggio urbano e naturale insieme.
- Se dovesse indicare tre luoghi del cuore a Merano, quali sceglierebbe?
Il primo che mi viene in mente è la Wandelhalle. È un luogo che mi trasmette serenità: un ponte tra antico e nuovo, nel cuore della città. Si sentono i rumori del fiume e della natura, eppure si è immersi nel centro urbano. Per me è uno spazio di equilibrio, dove si percepisce l’anima di Merano.
- Quali sono le Sue priorità politiche nella nuova amministrazione comunale?
Devo ammettere che in passato non mi ero mai occupata direttamente di ambiente o rifiuti. Ora ho la fortuna di poter lavorare su temi che riguardano tutti. Ecologia e sostenibilità sono sfide comuni: mi piacerebbe stringere un vero e proprio patto con la comunità.
Una delle priorità sarà proprio il dialogo con la cittadinanza. Merano è una città in trasformazione e le trasformazioni vanno condivise. Non sarà mai tutto perfetto, ma è essenziale coinvolgere le persone nei processi decisionali, farle sentire parte di ciò che cambia. Riqualificare gli spazi insieme, in modo partecipativo e responsabile.
- Ecologia e ambiente: quali progetti innovativi ha in mente per Merano?
Partiamo da un tema concreto: i rifiuti. Non arrivo certo con la bacchetta magica – molti hanno già tentato soluzioni – ma serve un salto culturale. Non parlo di migranti o di marginalità, parlo di un cambiamento generazionale. Dobbiamo ripristinare una città pulita, bella, vivibile. Serve un patto con la comunità per rafforzare la cultura della raccolta e della differenziazione dei rifiuti. Allo stesso tempo, bisogna aumentare i controlli e, se necessario, rivedere i sistemi attuali, soprattutto per quanto riguarda i rifiuti commerciali. Il problema dei cartoni, ad esempio, è gestito in modo ancora non del tutto efficace.
Per quanto riguarda il verde urbano, sappiamo che l’uso dei diserbanti e la crescita dell’erba sono temi delicati, il primo mi vede completamente contraria, va da se che il secondo va maggiormente attenzionato e gestito investendo più risorse. Serve più cultura del rispetto per la biodiversità, ma anche una sua gestione ordinata e consapevole. Vorrei avviare progetti partecipati in questo ambito, dove i cittadini possano essere protagonisti.
- Nelle Sue deleghe ci sono anche tematiche legate alle famiglie e soprattutto alle donne. Quali progetti ha in mente per conciliare famiglia e lavoro?
Ascoltare. Questo è il punto di partenza. Le famiglie hanno bisogno di una rete di servizi, anche quando i genitori lavorano. È fondamentale comprendere come organizzare e rafforzare l’offerta. Le donne devono poter lavorare non solo per una questione economica, ma anche per realizzarsi. Dobbiamo creare spazi e servizi che permettano loro di conciliare i tempi della cura con la vita professionale. In collaborazione con l’assessora Frötscher e agli assessori provinciali Pamer e Achammer, svilupperemo misure concrete in questo senso. Sarà una delle prime azioni da mettere in campo. Inoltre, intendiamo sostenere attivamente le associazioni del territorio, che rappresentano un attore chiave per il benessere dei giovani e quindi delle famiglie.
- E per quanto riguarda la cultura?
A Merano abbiamo una grande ricchezza artistica e culturale. Esistono strutture avanzate, che competono anche a livello internazionale, tuttavia, c’è un enorme potenziale per creare un dialogo ancora più stretto tra queste eccellenze e la ita quotidiana della città. L’obiettivo è riportare l’arte nel tessuto urbano, nei quartieri, tra le persone. L’arte può diventare strumento di riqualificazione, di partecipazione, di costruzione di comunità. Vorrei creare spazi comuni nei quartieri, dove l’arte possa fiorire e dialogare con i nuovi cittadini, generando valore aggiunto per tutta Merano. I social sono importanti, ma lo è ancora di più la partecipazione reale, attiva.